KARL LAGERFELD. Quando la moda respira arte e cultura

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Karl Lagerfeld morto il 19 febbraio 2019 è stato uno dei più grandi interpreti della moda tra la seconda metà del XX e i primi decenni del XXI secolo.

Ma Lagerfeld non era solo un genio della moda, era anche fotografo, collezionista d’arte e di libri, onnivoro di cultura, arte, letteratura e musica fin da ragazzino.

Segno tangibile di questa grande passione è la sua biblioteca personale. Si parla di una libreria di 300.000 libri, che messi uno a fianco all’altro occupano circa 6000 metri, 6 chilometri lineari di libri. Parte di quei libri sono addossati alle pareti di quasi tutta l’abitazione, collocati su pile che partono dal pavimento fino ad arrivare al soffitto, raggiungibili tramite una passerella.

Il senso dei libri è orizzontale, anziché verticale, in modo tale da non dovere piegare la testa per leggere i titoli. Certo il grande svantaggio è che risulterebbe complicato se si dovesse scegliere di prendere il libro in fondo alla pila, ma è un sacrificio che si può fare per una libreria geniale quanto il suo proprietario.

Una biblioteca personale “creativa”, i cui volumi spaziano da Botticelli all’Art Nuveau, da Thomas Mann a Nietzche, fino a Djagilev e i balletti russi, costituendo una ricca collezione di sapere.

Per Lagerfeld i libri sono una vera fonte d’ispirazione, tanto da circondarsene e nella sua immensa biblioteca ha da sempre respirato valore e qualità nel pensiero, nell’arte, nel design, nella creatività.

Quando qualcuno gli chiedeva il segreto della sua creatività, lui rispondeva Non chiedi di respirare. Succede e basta. Così lui creava con la stessa facilità con cui respirava.

Ma poi c’era l’altra sua grande passione la fotografia, i suoi altri occhi capaci di guardare oltre, oltre le forme, oltre le illusioni, per cogliere la luce e l’essenza delle cose. Alla fine scelse la moda, con escursioni, non certo secondarie, nella fotografia (riusciva a vendere ventimila copie di libri difficili e raffinatissimi di fotografia, lussuosamente realizzati dall’amico editore Gerhard Steidl) e nell’editoria accademica (I manoscritti di Friedrich Nietzsche, le annotazioni del filosofo sulle bozze dei suoi libri, erano la gioia di Karl Lagerfeld, che di Nietzsche fu editore). La fotografia fu uno dei modi nei quali la mente di Karl Lagerfeld ebbe modo di trascendere e al tempo stesso inglobare la moda. Era infatti solito dire La fotografia oggi è parte integrante della mia vita. Per me è impossibile vedere la vita senza lo sguardo della fotografia, il mondo e la moda attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica.

Si è consolidata così in lui la convinzione che nulla è definitivo e il suo invito ai collaboratori non innamoratevi mai del concetto di permanente, fondava la sua stessa idea di moda: ai suoi occhi infatti la moda è un linguaggio che interpreta la realtà attraverso gli abiti ed è costituita da due ingredienti principali: l’evoluzione e gli opposti. Per lui infatti La moda va consumata subito. Il meglio che possa accadere ad un abito è di essere indossato, non di essere esposto in un museo.

Secondo alcuni Karl Lagerfeld raggiunse la massima espressione di sé in parti di attività fuori dalla moda, tra le sue passioni: arte, libri, foto, musica. Durante la prima mostra dei suoi lavori di fotografia a Milano, ebbe modo di dire Mi piace parlare di immagine, ritratti, luce. Per una volta, mettiamo i vestiti in secondo piano. Forse è vero che in quel mondo egli trovava un po’ di pace, ma è altrettanto vero che tutte quelle parti della sua vita in realtà erano un tutt’uno in cui ogni parte concorreva a produrre quella irresistibile ricerca della perfezione che spesso caratterizza il genio e che in Lagerfeld era presente costantemente.

Sarebbe bello se nelle nostre attività, anche quotidiane, fossimo sempre ispirati dalla cultura, dalle sue stimolazioni nell’arte, nella letteratura, nella musica: non saremo creativi come Lagerfeld, ma certamente la vita attorno a noi sarebbe migliore.

Respirare l’arte delle forme e dei colori, rubare con lo sguardo la bellezza delle cose che ci circondano, toccare e stringere un oggetto che ci emoziona e che ci fa sentire unici, indossare un sentimento, una emozione che ci riscaldano il fisico e l’anima.

Possono sembrare sensazioni difficili da provare e raggiungere, ma se scrutiamo più in la del nostro sguardo, possiamo incontrare dei tessuti dipinti di colori e poesia come maglie, pochette decorate, pashmine dipinte a mano e create unicamente per rendere speciale ogni Donna e farla sentire davvero unica e preziosa.